Quale esperienza si vive?

A Međugorje sono avvenute decine di migliaia di “conversioni del cuore”: si tratta di un cambiamento profondo nello stile di vita, che porta le persone in modo naturale ad acquisire una serenità di animo e di atteggiamento positivo nelle relazioni e nel vissuto quotidiano, prima sconosciuta. In tanti hanno sentito nuovamente e spontaneamente la necessità di riavvicinarsi alla Fede tramite la preghiera e i sacramenti, troppo spesso trascurati a partire dal periodo della prima adolescenza. Il Pellegrinaggio rappresenta un momento di fraternità durante il quale si sperimenta la gioia dello stare insieme, in amicizia e vera unità.

esperienzaInsieme si prega, soprattutto la preghiera del Rosario, salendo sulla collina delle apparizioni (Podbrdo), si compie la Via Crucis in preghiera sul monte Križevac. Inoltre, la partecipazione alla Messa quotidiana così come quella all’Adorazione eucaristica serale nella chiesa parrocchiale di San Giacomo, rappresentano i momenti fondamentali e irrinunciabili di tutto il pellegrinaggio.

Si ascoltano alcune testimonianze molto toccanti di persone del posto o di stranieri che hanno trasferito il loro domicilio a Međugorje, fondando piccole Comunità di preghiera, perché lì hanno sentito nell’anima che erano arrivati veramente “a casa”.

Međugorje rappresenta, per molti che vi sono stati, il luogo nel quale cielo e terra si incontrano e dove iniziare a vivere già su questa terra l’esperienza del Cielo e dell’Eternità. Ci si trova di fronte a se stessi con tutte le nostre miserie e povertà, ma ci si sente amati, accolti, non giudicati e accompagnati sulla via di un rinnovamento interiore che è spesso rinascita da una situazione di peccato che imprigiona i cuori e le menti, facendoci vivere una vita triste, vuota e priva di significato.

Potremmo definire Međugorje come un grande “ospedale da campo”, nel quale si iniziano a curare le innumerevoli ferite che ci vengono inferte o che ci procuriamo da noi stessi con i nostri comportamenti sbagliati. C’è una riscoperta di ciò che è l’uomo nella sua essenza: corpo, mente e anima e che queste tre dimensioni devono essere alimentate correttamente ed allo stesso modo, altrimenti una causerà instabilità e sofferenza alle altre. Gesù stesso, riconobbe l’importanza di considerare l’uomo in tutte le sue componenti e di fronte alla domanda se fosse giusto pagare il tributo a Cesare, si fece portare una moneta con l’immagine dell’imperatore impressa su di essa e disse:

“Rendete a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio”
(Mt. 22,21)

A Međugorje ci si sente figli di Dio, amati dal Padre, per mezzo di Maria, madre di bontà.

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